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[foto: crescitapersonale.tv]

Hai un’intenzione: c’è qualcosa che vuoi davvero raggiungere nella vita – forse anche diverse cose – eppure, non importa quanto tu ci provi: non riesci proprio a far sì che si realizzi! È tremendamente frustrante e, alla fine, ti ritrovi deluso e demotivato e rinunci alle tue ambizioni e ai tuoi sogni, ritornando passivamente all’ordinario e al banale… ma… ti faccio una domanda:

se conoscessi un metodo per individuare ciò che ti impedisce di ottenere quello che vuoi, lo seguiresti? faresti veramente qualsiasi cosa necessaria per realizzare le tue vere aspirazioni, i tuoi desideri?

La risposta che solitamente ricevo nelle sedute di counseling o nelle consulenze aziendali è “sì, ovvio”. In realtà, però, quello che molti non capiscono (o non vogliono capire…) è che bisogna andare ben oltre al “titolo” di un obiettivo – ad esempio voglio una promozione/cambiare lavoro, voglio guadagnare tanto, voglio dimagrire, voglio una famiglia, eccetera. Teoricamente non c’è nulla di “complicato” in tutto questo, ma spesso sottovalutiamo il tipo di sacrifici che dobbiamo fare per raggiungere questi (o altri) obiettivi. Eh sì: sacrifici!

Ogni volta che ci diamo un obiettivo significativo, legato a uno scopo di vita o a una visione più ampia, dovremo inevitabilmente cambiare il modo di fare le cose – e qui è dove la maggior parte delle persone smarrisce la strada: dicono di voler cambiare ma non si sentono affatto a loro agio con le possibili sfide e le difficoltà che incontreranno lungo il cammino. Molti elencano “motivi” assolutamente realistici per cui no, proprio non se la sentono… “Motivi” è una bella parola per camuffare ciòdi cui si tratta in realtà: “scuse”.

Le scuse, il più delle volte, fanno parte del fardello di emozioni negative (rabbia, tristezza, paura, senso di colpa, etc.), di credenze limitanti e di valori incongruenti che ci portiamo sempre appresso – e questo è l’esatto motivo per cui, invece, dovremmo abbandonarle: perché ci impediscono di andare avanti e di realizzare proprio ciò che vorremmo essere, fare ciò cui aspiriamo, insomma: raggiungere i nostri (veri) obiettivi!

Come sanno bene i bravi manager, darsi degli obiettivi è importante ed è il primo passo verso la loro realizzazione – ma non basta: devono innanzitutto essere realistici (difficili ma non impossibili, altrimenti perdiamo tempo per preparare un fallimento anziché un successo), devono essere definiti (chiari, non vaghi e approssimativi) e dichiarati. Ossia, le nostre parole e le nostre azioni dovranno riflettere e comunicare a tutti le nostre intenzioni: dobbiamo assumerci la responsabilità di ciò che vogliamo, facendocene carico attivamente, adesso e in futuro.

Ovviamente non è facile, ma è necessario, pena il mancato raggiungimento dell’obiettivo. A volte il percorso sarà semplice, piacevole e divertente, a volte sarà davvero difficile, scomodo e sfinente… ma, del resto, la soddisfazione di raggiungere una meta tanto agognata dipende in buona parte dalla fatica – lacrime e sangue, si dice – che ci è costata, no?! I successi facili, o regalati, non danno la stessa gioia. [segue]

2 Comments

  • Baggianate: i successi facili sono i migliori. Quelli difficili ,invece. diventano spesso delle semplici ossessioni e quando li realizziamo ci rendiamo conto di 2 cose:
    1) non è poi quel granchè che c’eravamo immaginati
    2) considerando le sforzo, il rapporto fatiche/godimento è svantaggioso.

  • Laura Sabbadini ha detto:

    concordo pienamente sulle ossessioni… si rischia davvero di buttare via un’intera esistenza rincorrendo obiettivi sbagliati 😉

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