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hot toddy

Nella tradizione anglosassone, i primi cenni di raffreddore o influenza richiamano immediatamente un interessante “rimedio della nonna”, l’Hot Toddy: in pratica, una tazza di whisky allungato con acqua calda, una fetta di limone, miele, chiodi di garofano e cannella. [NdR: sono venuta a conoscenza anche della sua variante veneta, comunque, dove la grappa è al posto del whisky… Winking Face on Apple iOS 12.1]

Funziona? Non funziona? Di sicuro, secondo il parere degli specialisti, i suoi ingredienti non saranno proprio medicinali ma sono certamente utili per alleviare i sintomi da raffreddamento: oltre ad agire come blando antidolorifico, una moderata quantità d’alcol dilata le mucose proprio come fa il mentolo e questo aiuta a rinfrescare e a disinfettare la cavità orale. In particolare, poi, il whisky contiene acido ellagico, un antiossidante ampiamente studiato per le sue proprietà anti-proliferative (lo si trova anche nelle bacche di goji e nella melagrana). Inoltre l’acqua calda allevia la congestione nasale, il miele aiuta a lenire il mal di gola e può ridurre la tosse, mentre la vitamina C nel succo di limone aiuta a ridurre il catarro.

A patto che si continui a bere acqua e altri liquidi non alcolici, c’è poco rischio per l’occasionale Hot Toddy (ricordiamoci sempre che l’alcol è un diuretico quindi, a maggior ragione, bisogna reintegrare i liquidi persi bevendo molta acqua, vedi Come restare idratati senza sforzo – e con gusto – PRIMA PARTE). Teniamo però anche presente che l’alcol rappresenta un extra-carico di lavoro per il nostro organismo, doppiamente oneroso se stiamo già lottando con raffreddore e influenza, quindi… ok per una sera, se serve a farci fare una bella sudata per sentirci subito meglio il giorno dopo: che non diventi un’abitudine Zany Face on Apple iOS 12.1 Tumbler Glass on Apple iOS 12.1

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