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Senso-di-colpa-come-viene-vissuto-dai-pazienti-depressi-3-680x365

[foto: stateofmind.it]

Non sto a ripetere le solite premesse (ritmi sostenuti, pressione e richieste a trecentosessanta gradi, sette giorni su sette etc.)… il fatto è che l’elenco delle cose che dobbiamo fare, unito a quelle che vorremmo fare, è davvero interminabile – così finisce che spesso ci sentiamo in colpa e inadeguati, verso gli altri e verso noi stessi.

Il senso di colpa può tornare utile se funge da sprone, diventando quindi una “buona” motivazione al raggiungimento dei risultati (che devono essere veramente raggiungibili, però!); mantenerlo vivo come strumento di (auto)punizione o addirittura farlo sfociare nella vergogna, invece è decisamente controproducente: infatti è facile che la vergogna porti a rimandare, procrastinare quanto più possibile decisioni e doveri, peggiorando così ulteriormente l’eventuale ritardo… questo è d’aiuto?? Proprio no – ancor meno se ce ne portiamo appresso gli strascichi anche in contesti non collegati tra loro: a casa siamo in pensiero per il lavoro, sul lavoro ci preoccupiamo per la famiglia… così non siamo mai dove dovremmo essere – ossia, presenti nel momento – e, oltretutto, soffriamo per cose che, in quel dato momento e spesso anche dopo, sono comunque al di fuori del nostro controllo!

Un’uscita di sicurezza da queste emozioni-trappola?? Esercitiamo l’auto-compassione, cioè: impariamo a provare compassione per noi stessi. Che cosa diremmo a un amico/a che ci racconta della sua preoccupazione e rammarico per quello che dovrebbe/vorrebbe ma proprio non riesce a fare…? Con tutta probabilità, di non starci così male, giusto?! e piuttosto di cercare di osservare oggettivamente quanto e cosa sia davvero fattibile per pianificare se e come metterlo in pratica… Diciamo quindi a noi stessi esattamente la stessa cosa Winking Face on Apple iOS 11.3

Prendiamo anche l’abitudine di tenere un elenco, scritto e mentale, di tutto ciò che facciamo e siamo riusciti ad ottenere/completare: oltre alla “lista dei sospesi” è importante avere ben presente anche la “lista dei successi”! Dopotutto, sentirsi in colpa non fa magicamente sparire quello che resta da fare: tanto vale quindi fare un bel respiro, prendersi una pausa, assicurarsi di riposare sempre il necessario e – in tutta coscienza – cercare di fare del nostro meglio, mentre l’impossibile… resta tale!

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