foto: neurovendita.net
Vacanza viene da vacans e significa spazio vuoto: solo nel vuoto il cervello si rigenera… ecco perché l’ansia della connessione a tutti i costi può rovinarla: spegniamo la mente per un po’, ci farà bene! 
Se fino a pochi anni fa le vacanze erano garanzia di stacco dalla vita ordinaria, almeno per qualche giorno, oggi non è più così: da quando siamo connessi ovunque ci troviamo, le vacanze non forniscono più quell’effetto rigenerante e di puro svago di cui abbiamo così tanto bisogno… conversazioni, discussioni, corteggiamenti, fake e trash news, aggiornamenti, notifiche e condivisioni: il tempo ordinario è ormai continuamente interrotto – questo già lo sapevamo – ma ora è interrotto anche il tempo extra-ordinario, che dovrebbe per sua natura essere separato dalle “solite cose”
Esibizionismo da spiaggia o resort esclusivo, angoscia dell’abbandono (da parte nostra e/o degli “amici” su Facebook, Whatsapp o Instagram)… ammettiamolo: la vacanza connessa rende nervosi e non fa rilassare, perché così
- Il riposo è meno rigenerante, interrotto o poco profondo
- Il rilassamento è scadente (la mente è sempre attiva e deve “rispondere”)
- Aumenta il nervosismo perché ci si sente tirati tra due mondi
- Si fatica a godere dei momenti belli che la vacanza offre
- I familiari sono irritati perché la persona non è mai del tutto presente
- Alla fine della vacanza vi è la sensazione che sia passata senza lasciare traccia
VIA IL TELEFONO AI PASTI È tipica la scena in cui padre, madre e figli mangiano nel silenzio, ognuno immerso nel proprio telefonino… davvero il virtuale è tanto più interessante del reale? Oppure è solo una fuga dal faccia a faccia?? Provate a spegnerlo tutti e vedete cosa succede: potreste avere delle sorprese!
NO AGLI AGGIORNAMENTI Non raccontiamo in tempo reale ciò che stamo vivendo, al solo scopo di stimolare istantaneamente i commenti sui social: parlare troppo rende schiavi degli altri e dei loro apprezzamenti – e chi è schiavo, si sa, non è libero ed è anche più facilmente vittima dello stress mentale…
NON FOTOGRAFARE TUTTO Con lo smartphone in mano c’è il rischio di cadere nella sindrome “fotografare è più importante di vedere” o del “senza foto non esiste”: invece di godersi uno scenario o una città, ormai li si fotografa! Ma gli scatti migliori li fa la memoria – che li userà per rigenerare il nostro cervello
da un articolo di Pietro Fornari, pubblicato su Riza Psicosomatica nel luglio 2016 (!)
tre anni dopo, quanto è ancora più attuale?? Meditiamo gente, meditiamo…
…e buone vacanze a tutti!!