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Le critiche (oggi diplomaticamente ribattezzate “feedback negativo”) sono sempre difficili da ascoltare – non per questo, però, devono avere su chi le riceve l’effetto di uno schiacciasassi…

Quando il capo o un collega, un amico o magari il partner indicano qualcosa su cui – secondo loro – dovresti migliorare, pensa prima di reagire… come insegnano le tecniche di mindfulness, respira e considera che, per quanto sconvolgente o sorprendente, è innanzitutto un’informazione utile da avere.

Un modo semplice ed efficace per valutare ciò che hai sentito è prestare attenzione ai sentimenti che provi e tradurli in parole. Ad esempio, potresti dire a te stesso: “Mi sento colto alla sprovvista e un po’ spaventato”, “Mi sento infuriato”, “Mi sento incompreso e trattato ingiustamente”: dare un nome alle tue emozioni aiuta a impedire loro di prendere il sopravvento sulla capacità di agire. Quindi chiedi ad alcune fonti attendibili se sono d’accordo con ciò che ti è stato detto; spesso è difficile sapere come ci vedono gli altri, quindi raccogliere più punti di vista ti aiuterà a vedere e comprendere l’impressione che crei. Inoltre, se già tendi ad eccedere con l’auto-critica, ti impedirà di andare da un estremo all’altro: potresti infatti scoprire che quello che ti è stato detto viene condiviso da molti – o invece che si tratta semplicemente dell’opinione di una singola persona (magari con un proprio tornaconto…)!

Se intendi cambiare, non aspettarti che gli altri se ne accorgano subito (ci vuole tempo per modificare le prime impressioni, soprattutto se riconfermate dalle seconde, terze e quarte 😊); piuttosto, cerca di farlo notare, in modo che i tuoi sforzi vengano riconosciuti, letteralmente – ossia, non con arroganza e presunzione, piuttosto con “evidenza” del nuovo atto… e, se ti senti offeso, non comportarti da martire e non ritirarti sul tuo eremo (a volte neppure troppo metaforicamente parlando: la tendenza è quella di evitare anche solo di incrociare lo sguardo del colpevole del commento negativo); piuttosto mostriamo curiosità, facciamo domande di chiarimento, se possibile: potremmo scoprire un alleato in quello che pensavamo essere un nemico 😉

In sintesi: 1) non aver fretta di reagire, 2) raccogli e confronta più informazioni, 3) trova un gesto che mostri la tua buona volontà, 4) non fare l’offeso, 5) ricorda che il cambiamento è solo una opzione: a volte è più efficace ammettere i propri difetti e chiedere scusa – purché non diventi un alibi!

Quando lasciamo andare le cose che non possiamo cambiare, liberiamo l’energia per concentrarci sul cambiare ciò che possiamo.

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