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Fissare – e mantenere – i propri “paletti” può essere di grande aiuto nella vita personale e professionale: sforziamoci di identificarli, comunicarli e farli rispettare per migliorare la qualità delle nostre relazioni
Saper impostare e far rispettare dei confini “sani” può fare la differenza tra migliorare o sabotare le relazioni, in qualsiasi aspetto della nostra vita, influenzando direttamente felicità, fiducia e autostima: i confini svolgono un ruolo fondamentale nell’empowerment personale e professionale.
Che cosa è un confine? È un elemento per indicare un termine o dei limiti – e che porta con sé una soglia, un punto preciso che, quando attraversato, è di intensità tale da produrre un effetto… Quanti di noi da bambini es. sono andati oltre una recinzione nel cortile, subendo chiare ripercussioni (duramente rimproverati, messi in castigo per un paio di giorni, etc. etc.)? Ecco: in questo modo abbiamo imparato che passare la soglia può provocare una “conseguenza”.
Se i nostri genitori ci hanno insegnato a restare entro certi limiti, e perché fosse così importante, c’è buona probabilità che nel tempo abbiamo imparato a stabilire e far rispettare anche i nostri limiti; se invece da bambini non abbiamo avuto dei confini chiaramente indicati, da adulti può risultare più difficile identificare e dichiarare i propri “paletti” – e anche riconoscere e rispettare quelli degli altri…
Va ricordato che, a volte, le persone violano i nostri confini (e viceversa) inconsapevolmente: se non siamo stati chiari relativamente a un nostro limite, infatti, non dovremmo necessariamente aspettarci che l’altra persona lo rispetti…! Naturalmente ci sono anche esempi estremi ma vale sempre la pena ricordarlo, nelle situazioni più disparate (in famiglia, con amici e conoscenti e, ovviamente, sul posto di lavoro).
Sapere quali sono i nostri confini e come comunicarli chiaramente è molto importante perché ci permette di mantenere relazioni sane e consapevoli su tutta la linea (ogni scambio che abbiamo è per noi significativo, sennò non lo avremmo, giusto…?). Ad esempio, dichiarare apertamente al proprio responsabile/datore di lavoro che non intendiamo lavorare più di 40 ore alla settimana o accettare trasferte all’estero, spiegando che abbiamo anche altri interessi oltre il lavoro come la nostra salute, la nostra famiglia etc., può risultare “difficile” ma certamente aiuta a prevenire conflitti infinitamente più sgradevoli.