La chiusura delle scuole (prima) ed il caos e le incertezze sulle modalità di riapertura (adesso) stanno mettendo a dura prova tanto i genitori quanto i figli:
i genitori devono continuare a destreggiarsi tra le pressioni lavorative, la cura e la preoccupazione per i figli (magari dovendo accudire anche dei genitori anziani) e lo stress di raggiungere comunque tutti gli obiettivi personali, professionali e scolastici! Quasi la metà dei genitori di bambini e ragazzi sotto i 18 anni afferma che i livelli di stress legati alla pandemia di coronavirus sono decisamente alti: in questo momento, costruire e rinforzare la nostra resilienza emotiva è di fondamentale importanza per aiutarci a superare al meglio la crisi, pandemica e non.
C’è forza e chiarezza nell’essere sinceri: le giornate possono essere caotiche, noiose, frustranti, faticose e solitarie – e tutti possiamo risultarne colpiti in modo diverso e in momenti diversi… non consiglio di utilizzare i figli come “stampella” ma dire loro la verità sulle nostre emozioni in questo periodo è l’approccio migliore: apprezzeranno la nostra onestà e si sentiranno a loro volta “autorizzati” a lavorare sulle proprie emozioni rispetto ai drastici cambiamenti nella quotidianità.
Comunicare chiare aspettative a casa aiuta i figli a sentirsi sicuri: una struttura chiara, limiti e confini sani insegnano come comportarsi e garantiscono certezza – la chiave, qui, ovviamente è la coerenza: far sempre seguito a ciò che diciamo che faremo! Una struttura di supporto per la giornata aiuterà ad affrontare meglio tutti i cambiamenti (soprattutto quando es. la vita sociale non ci offre più le stesse opportunità di svago di prima): possiamo approfittarne per fare colazione insieme, riservare uno spazio tranquillo e organizzato per lavorare e studiare… senza dimenticare che dobbiamo prima “accudire” noi stessi.
Ora più che mai, non dobbiamo privarci del nutrimento emotivo, mentale e spirituale di cui abbiamo bisogno per stare bene ed essere da esempio per i nostri figli: anche se non lo danno a vedere molto spesso, loro osservano (e imparano) tutto ciò che noi facciamo!