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Il coaching può essere un grande stimolo sia per migliorare le nostre prestazioni che per aumentare la nostra soddisfazione (sul lavoro, nello studio ma non solo…).

Prima di iniziare a lavorare con un coach, però, occorre chiedersi se si è davvero pronti a fare questo percorso… per raccogliere veramente i benefici del coaching, infatti, bisogna essere in grado di tollerare una certa dose di “disagio” ed essere aperti alla sperimentazione – tutti fattori per nulla scontati!

Verrà chiesto di mettere in atto (proattivamente) nuovi modi di comportarsi e nuovi modi di osservare e percepire i nostri pensieri, le nostre emozioni, le nostre motivazioni – nonostante non saranno per noi quelli più naturali; bisogna pertanto mettere in campo la necessaria autodisciplina – ed essere disposti ad assumersi la responsabilità delle proprie mancanze, piuttosto che incolpare la nostra organizzazione, il capo, il team, la famiglia, gli amici etc.

Proiettare su altri le nostre responsabilità non farà che ostacolare il percorso di crescita, mentre riconoscere e accogliere eventuali “fallimenti” aiuterà a spianare la strada al proprio sviluppo

Infine, è essenziale chiedere supporto quando ne abbiamo bisogno: si può progredire molto più rapidamente quando ci rendiamo “vulnerabili” agli altri, inclusi capo, colleghi e persino i dipendenti diretti; non dobbiamo temere di condividere i nostri obiettivi e di chiedere consigli, ascoltiamo sempre intenzionalmente con curiosità e, ancor più importante, accettiamo e agiamo in base al feedback costruttivo quando ci viene dato.

Assicurarsi di essere pronti prima di impegnarsi con un coach aiuterà ad ottenere il massimo da questa nostra nuova – e utilissima – relazione, che ci traghetterà tra alti e bassi, ansie e paure, ma anche gioie e soddisfazioni, verso una nuova versione di noi stessi.

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