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Foto: Scozzy, Pixabay

La salute mentale non è un argomento da prendere alla leggera, anzi: proprio per questo, però, è di fondamentale importanza trovare il modo giusto – e creare lo spazio adatto – per poterne parlare nel quotidiano in famiglia, a scuola, sul lavoro… Occorre rompere lo stereotipo di “difettosità” dell’individuo e promuovere sostegno e condivisione.

I campanelli di allarme possono essere diversi, come diversi sono gli individui: es. tristezza o demotivazione fanno parte della vita di chiunque, prima o poi,e lo stesso vale per l’ansia o l’aggressività; quando però osserviamo (o qualcuno ci fa notare) che da troppo tempo siamo entrati in un loop dal quale fatichiamo a uscire, allora prendiamoci del tempo per chiarire, innanzitutto, se si tratta di un problema temporaneo (un disagio a breve termine, spesso derivante da circostanze esterne) oppure di un disturbo vero e proprio (sintomi di lunga durata, da diagnosticare con un professionista).

Qualunque sia la natura della situazione, non temere di rivolgerti a un counselor (o a uno psicoterapeuta o a uno psichiatra, a seconda dei casi) in quanto già questo ti apre a un’ottica orientata alla soluzione; inoltre, non sentirti in obbligo di fermarti al primo professionista che incontri: se senti che il suo approccio non fa al caso tuo, hai il diritto (e il dovere) di trovare la strada più adatta per te!

PARLIAMO DI SALUTE MENTALE

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