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Con l’arrivo della primavera e il cambio dell’ora, l’affaticamento accumulato durante l’inverno (e magari qualche cattiva abitudine di troppo!) può portare a malesseri e cali psicofisici: effettivamente si entra in una fase delicata per l’organismo e, per affrontarla al meglio, è importante garantire che tutti gli organi – in particolare il fegato – siano preparati adeguatamente.

Anche se la fatidica prova-costume sembra lontana (leggasi: non urgente…), è questo il momento perfetto per rinnovare le buone abitudini: oltre ovviamente a curare l’alimentazione e praticare una sana attività fisica (allenamento graduale, mi raccomando!) può correre in nostro aiuto un trattamento depurativo a base di carciofo, tarassaco e fumaria in tintura madre.

N.B.: nel caso in cui vi sia stata asportata la cistifellea, NON assumete queste sostanze, neppure a livello di semplici alimenti!

Carciofo

Il carciofo (Cynara scolymus: chi non ricorda il famoso aperitivo?!) è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee, le cui foglie sono tradizionalmente usate per le loro virtù digestive e regolatrici delle funzioni epatiche e biliari. Il carciofo deve la sua azione coleretica principalmente alla presenza di cinarina, una sostanza amara e aromatica che stimola, appunto, la secrezione della bile (in medicina tradizionale, è proprio il sapore amaro a stimolare l’attività di depurazione!). Il carciofo è anche epatoprotettivo, diuretico e ipocolesterolizzante.

Tarassaco

Chiamato anche Dente di leone, il tarassaco è una pianta a fiore molto diffusa, appartenente anch’essa alla famiglia delle Asteracee, di cui solitamente si usano foglie e radici. Il tarassaco aumenta la sintesi e il flusso biliare, decongestiona il fegato, è diuretico e lassativo ed è utile in caso di dispepsia, litiasi biliare (azione preventiva), reumatismi, gotta, eczema cronico (in quanto depurativo), alti livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue… che dire di più?!

Fumaria

E’ una pianta erbacea annua della famiglia delle Papaveracee della quale, a scopo terapeutico, si utilizzano le parti aeree e le sommità fiorite. Presenta un’interessante azione anfocoleretica (è capace, cioè, di regolare il flusso biliare aumentandolo se è insufficiente e diminuendolo se è eccessivo) oltre ad essere drenante e depurativa, epatoprotettiva, antispasmodica, ipotensiva, anti-eczematosa, antiemicranica e antinfiammatoria.

Posologia:

30 gocce di tintura madre composta di carciofo-tarassaco-fumaria 2 volte al giorno, mezz’ora prima dei pasti, diluite in un bicchiere d’acqua naturale. Il trattamento va eseguito per periodi di 20 giorni consecutivi, alternati a periodi di 10 giorni di pausa, per una durata complessiva di 3 mesi circa.

(trattandosi di una combinazione vincente, possiamo trovare in commercio molti prodotti già pronti che combinano queste 3 tinture madri – in alternativa, possiamo sempre acquistarle separatamente e riunirle poi in un’unica boccetta di vetro – attenzione a non usare nessun utensile di metallo nel travasarle 😉

 

 

 

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