Uno studio dell’Università di Exeter, nel Regno Unito, ha portato a concludere che chi abita in aree verdeggianti è più felice… non credo servisse uno studio universitario per riconoscere come il contatto con la natura favorisca il benessere e la nostra resilienza, necessaria durante le fasi di convalescenza e di recupero.
La tecnologia porta molti vantaggi ma, purtroppo, ha contribuito ad allontanare l’uomo dalla natura.
Oggi gli individui trascorrono gran parte del loro tempo davanti a uno schermo accumulando “tecnostress” che è, a tutti gli effetti, una patologia. Lo stress (come spiego sempre nei miei seminari e nei corsi di mindfulness) fornisce terreno fertile alla formazione di malattie anche gravi, come i tumori, il diabete, le malattie cardiocircolatorie etc.
Lo Shinrin-Yoku (espressione giapponese che significa proprio “bagno di foresta”) ci consente di lavar via lo stress accumulato. È provato che l’immersione nei boschi e, più genericamente, il contatto con la natura sono in grado di :
- Ridurre le concentrazioni dell’ormone dello stress nell’organismo
- Rinforzare il sistema immunitario
- Regolare la pressione arteriosa ed il battito cardiaco
- Abbassare il colesterolo
La natura favorisce la cura di malattie psicologiche come la depressione e sono stati pubblicati studi che ne indicano i benefici persino su schizofrenia e altre gravi turbe del comportamento; stare in contatto con la natura aiuta anche ad avere una memoria migliore, prevenendo l’invecchiamento fisico e mentale… insomma: è da prendersi a tutti gli effetti come una terapia preventiva a largo spettro!
p.s.: grazie Alice per la splendida foto di Luna