fbpx Skip to main content

claudia-viloria-20157

Digerire, che lavoro! La stagione festiva è ormai alle porte: a breve, nonostante i nostri migliori propositi, come tutti gli anni verremo travolti da un vortice di aperitivi, pranzi, cene, brindisi e panettoni ma… vi siete mai chiesti che cosa succede al cibo ogni qualvolta mangiamo? Intendo dire in senso pratico, cioè la sequenza e la durata dell’attività del nostro stomaco…?

Innanzitutto, nonostante l’intero contenuto venga pressato e rimescolato, stile “lavatrice”, il cibo nello stomaco rimane negli strati che si formano durante l’assunzione di un pasto, ovvero nello stesso ordine di entrata, ad eccezione dei liquidi che passano semplicemente intorno alla massa solida del cibo e lasciano lo stomaco velocemente, in pochi minuti.

N.B.: questo non succede invece ai liquidi più complessi (es. frullati di latte o zuppe dense) che vengono trattati alla stessa stregua del “cibo solido”.

Dopo i liquidi, quella che lascia più velocemente lo stomaco è la frutta, la cui digestione può essere completata in un’ora o poco più – è questo il motivo per cui, in linea di principio, è sempre consigliabile mangiarla lontano dai pasti o, eventualmente, all’inizio del pasto, in modo che non venga bloccata dall’”ingorgo digestivo” degli altri alimenti, che sono processati molto più lentamente: provocherebbe inevitabilmente una bella fermentazione 😉

Le verdure vengono digerite più lentamente della frutta – ed il tempo aumenta esponenzialmente se vengono associate a grassi o salse!

I cibi amidacei, come i cereali (riso, farro, avena ecc.) richiedono un po’ più di tempo rispetto alle verdure e, cosa interessante, la combinazione legumi-grani, che possiede la maggior quantità di proteine, impiegherà un tempo ancora più lungo (alcuni nutrizionisti addirittura la sconsigliano proprio in quanto troppo onerosa per l’organismo!) …quindi occhio alla tanto amata pasta&fagioli ☹

I cibi molto proteici, come la carne e i formaggi, richiedono circa tre ore di digestione ma, anche in questo caso, sono i grassi a rallentare decisamente il processo e possono restare nello stomaco, insieme ai cibi che hanno condito, per oltre cinque ore!

Se tutti i grassi rallentano lo svuotamento gastrico, gli stimolanti come es. caffè, thè, spezie (pepe, peperoncino, zenzero, curcuma) tendono ad accelerare lo svuotamento dello stomaco nell’intestino tenue, banalmente proprio perché irritano le pareti gastriche, portano “movimento”… In caso di gastrite o ulcera è importante però limitare l’uso del caffè, eventualmente bevendolo solo a stomaco pieno (in caso di reflusso gastro-esofageo, è meglio eliminarlo proprio).

N.B.: anche il sale e gli esaltatori del gusto, il più diffuso è probabilmente il glutammato mono-sodico, contenuto nei dadi e/o nell’estratto di carne, irritano lo stomaco – ma non fanno affatto digerire, anzi: sono il più possibile da evitare!

Dulcis in fundo: tutti i grossi bocconi, poco masticati, vengono trattenuti più a lungo nello stomaco e, se raggiungono la valvola di uscita (piloro), vengono rimandati indietro per un’ulteriore digestione… quindi masticate bene, gente, masticate 😉

 

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: