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body mind soul spirit YOU

Quando riusciamo a usare la nostra mente per (ri)connetterci al nostro corpo, controlliamo il sistema nervoso e, di conseguenza, riusciamo a gestire la nostra ansia: che si tratti di ansia da rapporti personali o generalizzata, frutto di iperattività e pressioni lavorative, legata a traumi, a fobie da spazi aperti (o chiusi!), alla paura di guidare, di parlare in pubblico fino ai disordini alimentari e agli attacchi di panico… capire come la nostra mente e il nostro corpo funzionano e come, naturalmente, siano programmati per sostenersi reciprocamente è la chiave per tornare al timone della nostra esistenza.

Svolgere un’attività fisica che ci costringa a riportare l’attenzione sul nostro corpo (con movimenti lenti e deliberati es. lo yoga o alcune arti marziali), far proprie tecniche di respirazione, riabituarsi a indirizzare e mantenere l’attenzione su un unico “oggetto/soggetto” (scelto da noi, anziché imposto dall’esterno), dedicare anche solo pochi minuti al giorno ad attività che ci aiutano a zittire l’onnipresente ruminìo mentale… sono tutti esempi di mindfulness, della volontà di rimettere noi stessi al centro del nostro mondo, imparando a dis-identificarci dall’ansia e, anzi: a osservarla come alleata e utile consigliera 😉

2 Comments

  • Marina ha detto:

    Purtroppo viviamo in una società che concepisce la realtà in modo dualistico … risulta quindi ancora più importante cominciare a trovare in noi la connessione mente-corpo!

  • Laura Sabbadini ha detto:

    hai centrato perfettamente la questione, Marina… il fatto che dipenda dalla nostra volontà il “riconnetterci” non deve essere visto come un problema, anzi: proprio come l’opportunità per potersi conoscere e riconoscere e accogliere – e vivere 🙂

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